A piedi nudi sulla terra

Tutto ciò di cui hai bisogno è avere meno. Devi solo allontanarti da tutto ed essere il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.

E’ cosi che ti accolgono al Sant’Egle Eco Bio Resort & Glamping, un messaggio chiaro e un invito sincero a staccare la spina e a perderti nella bellezza della natura e nel caldo abbraccio del paesaggio circostante per rigenerarti e, magari, ritrovarti.

Qui non troverai strade veloci, ma strade bianche e curve lente dove prenderai il tempo per godere il panorama e i profumi del vento. Qui non troverai centri commerciali, ma solo piccole botteghe artigiane.  Non troverai città d’arte, ma villaggi ricchi di leggende Etrusche.  Non troverai fast food, ma ristoranti Slow Food.  Non troverai gli aperiCena con DjSet, ma vini biologici e biodinamici da gustarsi con calma davanti al silenzio di un tramonto.

Non troverai strade illuminate, ma la volta celeste e la via lattea. Non troverai la perfezione artefatta delle campagne Shire ma il meraviglioso disordine della natura ed i suoni dei pastori con le loro pecore al pascolo.

E’ una chiara – e bellissima – dichiarazione d’intenti questa, in grado di incorniciare uno stile di vita e dare valore a una pratica di accoglienza slow e green, ma sopratutto sincera e speciale. Oltre ad essere un fantastico modo naturale per attirare un pubblico selezionato e rispettoso dell’ambiente, in perfetta sintonia con l’anima del Sant’Egle.

Avevo ben chiaro cosa volevo fare e dove volevo arrivare, ci racconta Erika, che insieme ad Alessandro, socio e compagno di vita, ha donato una seconda vita a questo luogo ricco di memoria, identità e dall’incredibile energia che proviene dalla terra.

Un tempo il Sant’Egle era il casale che ospitava la dogana che, nel 1600, sanciva il passaggio fra lo Stato Pontificio e il Gran Ducato di Toscana, l’attuale confine tra Maremma e Tuscia. Si narra che l’oste del casale, Egle, fosse particolarmente gentile e generosa con i pellegrini di passaggio in cerca di ristoro, offrendo loro cibo e sostegno. La tradizione pagana, particolarmente sentita in queste terre etrusche, ha voluto poi omaggiare la beneficienza di Egle santificandola.

Quando Erika vede per la prima volta il Sant’Egle se ne innamora e percepisce immediatamente una forte energia.

Ci siamo buttati in questa avventura senza saper fare nulla e grazie agli errori, allo studio e alla formazione continua dopo 10 anni abbiamo realizzato un progetto che funziona, all’altezza delle nostre aspettative. Non eravamo professionisti ma persone normali mossi però da un grosso istinto di tornare a una vita più a misura d’uomo. Sono cresciuta nell’azienda agricola dei miei nonni che avevano trovato nella permacultura il giusto equilibrio e alla terra volevo tornare, perché in fondo  la terra non mi aveva mai lasciato. La scelta di una vita bucolica richiede tanti sacrifici, ma quella stanchezza felice con cui ti ritiri la sera è una soddisfazione e un’emozione impagabile. E’ la vita che ho scelto e di cui mi sono innamorata.

E lo scambio umano che si genera nell’ospitalità è magnifico e ci scalda il cuore.

Questa passione e dedizione totale, nel pieno rispetto dell’ambiente, emerge senza ombra di dubbio dai lavori di restauro del casale che ne mantengono l’originaria struttura e identità. Cinque suite indipendenti e due Luxury Tent che danno vita al Glamping, assolutamente imparagonabili a una magnifica stanza d’albergo. Il valore aggiunto del dormire sotto una tenda di lusso, dotata di tutti i comfort, completamente immersi nei suoni e colori della natura, è inestimabile.

Essere unici e proporre un progetto unico ed esclusivo è l’ingrediente fondamentale che fa la differenza, sempre e qui più che mai. Ecco perché per gran parte dell’anno il Sant’Egle è sempre al completo e lo è grazie al concept che riescono brillantemente a trasferire:

Ci piace il bello, ci piace il comfort nel rispetto totale della sostenibilità del progetto. Abbiamo fatto negli anni tanti piccoli accorgimenti ad impatto ambientale pari zero per cui chi è amante del bello ma vuole vivere un soggiorno sostenibile è inevitabile che scelga noi per vivere un’esperienza green con la massima integrazione nel luogo.

Insieme alle camere, arredate con cura grazie all’arte del riciclo creativo, a comporre l’armonia del Sant’Egle contribuisce una biopiscina, uno spazio olistico e polifunzionale, anch’esso costruito in bioedilizia, l’area barbecue, un forno a legna per fare la pizza sotto il cielo stellato, l’hot tube, l’idromassaggio Oforu, il giardino d’inverno e 4 ettari di natura certificata bio.

L’azienda di Erika e Alessandro produce stevia, tartufi, la ricercatissima alga spirulina e un pregiatissimo zafferano premiato, tra l’altro, come miglior Zafferano Italiano.

In realtà il Sant’Egle, in tutta la sua genuina modestia, è per definizione l’esempio perfetto di agriturismo biologico, struttura ecocompatibile ad impatto zero e preservatrice di biodiversità. Per questo ha ricevuto negli anni una serie di prestigiosissimi riconoscimenti: miglior agriturismo in Italia per sostenibilità  per WWF Italia, struttura PLATINO nella provincia di Grosseto con il marchio EcoLeader per Tripadvisor, primi classificati in Good Energy Award come miglior soggetto virtuoso ed innovativo per la salvaguardia dell’ambiente ed il risparmio energetico. E, in ultimo, per ora, miglior Eco Resort di lusso dell’anno 2019 e premiato all’European Awards 2019.

Erika crede tantissimo nel fare rete nel territorio, tanto da scriverci un libro dedicato alle strutture green del grossetano (Maremma Green) con lo scopo di mettere aggregare – e mettere anche in Rete – tutti i produttori di eccellenze di questa zona. Perché se ciò che fai lo rendi unico, per Erika e i suoi colleghi non esistono competitor ma tanti giocatori di un’unica squadra.

Armonia, bellezza, cura, comfort e servizi esclusivi sono le parole chiave di questo luogo incantato che, grazie anche ad un’attenta narrazione del territorio, permettono all’ospite di vivere un’esperienza autentica, vera, reale e quasi pura.

Dico sempre che tutte le persone che vengono al Sant’Egle tornano a casa con un seme piantato in testa che piano piano germoglia, innescando inevitabilmente un cambiamento nei loro atteggiamenti, perché sono convinta che i grandi cambiamenti cominciano dai piccoli gesti quotidiani grazie ai quali il mondo, e noi con lui, diventerà migliore. Condividiamo in pieno, fosse mai il claim di questo strano 2020.

Far sentire le persone comode, in sintonia con l’ambiente, perennemente scalze e rilassate, nel totale rispetto della loro privacy. E’ questo l’intento di Erika e Alessandro che offrono esperienze altrettanto originali. Dal corso per imparare a fare il formaggio a quello di erbe spontanee, molto utile per contribuire a non perdere la memoria storica dell’erba medica; dalle guide che ti accompagnano nei luoghi sacri degli antichi etruschi alla possibilità di perdersi tra gli eremi dei boschi circostanti. Tutto è pensato per farti immergere nella bellezza autentica che si genera dall’equilibrio perfetto tra la natura e l’essere umano che la abita: la bellezza e di un prato fiorito, di un tramonto insolito e di una coccola quasi sempre negata ma che qui, al Sant’Egle, diventa reale e concessa.

E così la vecchia dogana risorge a nuova vita e come un tempo torna ad essere un luogo speciale di incontro, di scambio, di rigenerazione. A piedi nudi sulla terra.

 

Se vuoi, scarica qui il libro Maremma Toscana Green di Erika e Alessandro

Contatti

Condividi

Scroll to Top