Dove il tempo si ferma

Ci sono luoghi in cui vorresti che il tempo non passasse mai, per rimanere sospeso nell’attimo di un incontro o, magari, nella piacevolezza di un assaggio. 

Siamo a Cuneo, in pieno centro storico a cui fanno da cornice le magiche vette delle Alpi Cuneesi. Tra i caratteristici vicoli della città, si trova una Locanda fuori dal comune con ristorante annesso:  l’Osteria Senza Fretta. E il nome è già tutto un programma.

Aperta qualche anno fa da Daniela e Marco che, dopo anni di gavetta, hanno deciso di dar vita a un sogno che è diventato poi nel tempo un piccolo gioiello, un luogo particolare, accogliente, curato e super recensito. 

Senza Fretta è il nostro modo di vivere, raccontano, la nostra scelta di vita e l’obiettivo che ci eravamo posti all’inizio dell’avventura. Solo senza fretta si riesce a lavorare bene, ad assaporare la vita e a godersi il tempo che passa in tutto e per tutto, dalle relazioni all’esperienze. Ritrovarsi a tavola, in famiglia o con amici, è anche nutrimento per l’anima, soprattutto qua da noi in Italia. E’ regalarsi del tempo, celebrare la gioia di vivere, donare qualità ai momenti passati insieme. Per questo abbiamo scelto di abbracciare la filosofia Slow Food perché rispecchia pienamente il nostro modo di essere.

Quando ci è capitato di leggere Buono, Pulito e Giusto, il manifesto di Carlo Petrini,anche lui cuneese, siamo rimasti letteralmente folgorati. Il diritto al cibo di qualità per tutti, il diritto a goderne, il diritto per chi lo produce ad esserne remunerato con dignità, il diritto a vivere in un mondo sano e consapevole! ma che bellissima visione! 

Visione che Marco e Daniela hanno fatto propria, proponendo nel menu solo materie prime del territorio, possibilmente biologiche e artigianali. Cuneo è la terra di nascita di entrambi, una terra ricca, bella,  generosa e accogliente con raccolti di qualità, tanti prodotti locali e panorami di rara bellezza ed è questa terra che vogliono portare nel piatto e preservare, con passione e tanta attenzione, in termini ambientali e di risorse, alimentari e non solo.  

La ricerca delle materie prime è il lavoro che più ci impegna, i nostri fornitori sono quasi tutti locali e quasi tutti di agricoltura biologica e con un rispetto maniacale per la terra. Il nostro compito altro non è che rispettare il loro lavoro trasformandolo con mano leggera – e sapiente, aggiungiamo noi – nei piatti proposti da gustare sotto il portico seicentesco dei nostri tavoli all’aperto

La locanda dispone anche di 4 camere, aperte successivamente al ristorante la cui apertura è stata la logica conseguenza. Volevamo fornire ai nostri clienti la possibilità di vivere la città senza limitarsi al pranzo o alla cena. Cuneo è una città con un’altissima qualità della vita. Ci piace dire che è un Parco naturale con dentro la città. L’aria è pulita, fresca, asciutta, la luce del sole si riflette sull’arco di montagne che la circondano e le donano un riverbero particolare. Si può vivere tranquillamente a piedi o in bicicletta. Il turismo ha una dimensione umana, personale, mai di massa o di consumo. E’ una città vera, che ha dato il via alla Resistenza al Nazifascismo e che ha pagato con il sangue dei suoi martiri la scelta della Libertà.

I turisti, specialmente gli stranieri, queste cose le sentono e le apprezzano. E ritornano.

Probabilmente perché le respirano non solo nell’aria e nella Storia della città ma anche nel calore dell’accoglienza che ricevono. 

Concretezza, coerenza, semplicità sono i valori che guidano le scelte quotidiane di Marco e Daniela e che inevitabilmente si riflettono e arrivano agli ospiti, insieme a una filosofia slow, di cura e di attenzione verso i temi legati alla sostenibilità nei riguardi sia del territorio che li ospita che del Pianeta in generale. 

Quando chiediamo loro quale sia la più grande soddisfazione nel guardare quello che hanno creato, mi raccontano un simpatico aneddoto:  Mi ricordo quando sono venute a cena due sorelle, proprietarie di una delle pasticcerie più famose della provincia. Hanno ordinato dei ravioli, naturalmente fatti in casa. Io ero molto emozionato ad averle come ospiti, due colonne della nostra città, memoria storica del gusto e dell’ospitalità. Speravo andasse tutto bene e quindi le tenevo sott’occhio con apprensione. Improvvisamente, una delle due li assaggia, e si ferma con la forchetta a mezz’aria sussurrando:

“Sono proprio come li faceva la nonna”.

In quell’istante mi sono venute le lacrime agli occhi. E a noi sicuramente un po di acquolina in bocca.

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