Per un'accoglienza a ritmo lento

Quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio

Ci permettiamo di scomodare Jim Morrison per l’incipit di questa bellissima storia di rinascita perché davvero quando una brutta onda ti travolge, in questo caso una pandemia mondiale, ecco che la necessità vitale di una possibile via di fuga mette in campo soluzioni ed energie eccezionali.

Il progetto Slowstayinitaly nasce da un’idea di Silvia Mulazzani, titolare del BB Ca’ Vermiglia a Bologna. Durante il lockdown tutti noi eravamo molto preoccupati al pensiero di dover affrontare un’estate senza clienti, visto che in quei giorni arrivavano solo cancellazioni e disdette. Così Silvia ha pensato di contattare 4/5 host titolari di BB, alcuni conosciuti solo virtualmente, per invitarci a fare rete e per sostenerci a vicenda. Inizialmente col passaparola tra noi si sono aggiunti altri colleghi, poi hanno cominciato ad arrivarci richieste di adesione, fino a diventare una rete di 28 strutture sparse da Nord a Sud lungo la penisola. Rete che si sta ampliando sempre di più.

Barbara Fantozzi, titolare del B&B Le Molina in provincia di Pistoia, ci racconta così la nascita del progetto. 

Silvia Mulazzani è il genius loci di questo bellissimo progetto, in grado di contaminare di positività un comparto italiano tra i più colpiti dal Covid. Slowstayinitaly è la proposta di un’accoglienza genuina, originale, autentica, tipica di quelle piccole strutture che hanno come unica grande preoccupazione quella di far sentire l’ospite davvero a casa. Ma prima ancora Slowstayinitaly è una rete di persone, di host, mosse da valori e obiettivi comuni: l’Italia è un paese meraviglioso e a renderlo eccezionale non è “solo” la grande bellezza dei territori ma anche, e soprattutto, il patrimonio umano che lo abita e che lo rende speciale.

Ecco quindi l’arte dell’ospitalità tutta italiana, la bellezza del fare le cose con passione, la cura per i dettagli, la gestione familiare nell’accoglienza e un’attenzione particolare verso l’ospite: sono questi gli ingredienti che rendono speciale il soggiorno in una delle strutture del circuito Slowstayinitaly. Per mantenere inalterata questa forte identità, i criteri di selezione sono piuttosto rigidi, in modo da garantire coerenza e un’etica comune. Bellezza, passione e autenticità diventa quindi il passaporto necessario per varcare la soglia ed entrare nel gruppo.

Le strutture che vogliono far parte del nostro progetto devono avere determinati requisiti: non devono essere troppo grandi in modo da garantire un rapporto diretto con l’ospite e una gestione familiare, devono essere inserite in un contesto storico-ambientale di interesse, ma soprattutto devono avere un’anima in linea con i valori di Slowstayinitaly.

Inoltre, l’unica regola che ci siamo dati per non gravare troppo sulla disponibilità di pochi è quella di garantire sempre una partecipazione attiva di tutti per il mantenimento del progetto. Ed ecco quindi che ci siamo divisi in gruppi, c’è chi si occupa dei social, chi della comunicazione e chi delle storie giornaliere. La vera forza del gruppo è la collaborazione, ci racconta orgogliosa Silvia.

Con un lungo passato come avvocato e un’esperienza dirigenziale nel settore pubblico, Silvia entra nel mondo dell’ospitalità un pò per caso: in un momento particolare della sua vita e grazie ad una fortunata rivalutazione delle sue priorità, intuisce che quei 100 mq di spazio in esubero della nuova casa in cui da poco lei e la sua famiglia si erano trasferiti, le avrebbero potuto donare un futuro diverso: nasce cosi Ca’ Vermiglia, una villetta degli anni ’30 circondata da un giardino segreto a pochi passi dalle mura di Bologna Centro. Ero fermamente convinta che a fare la differenza per la struttura che stavo per lanciare sarebbero state sostanzialmente due cose: il tipo di ambiente che avrei creato e l’accoglienza che avrei potuto offrire.

É davvero incredibile come un gruppo sconosciuto di persone si possa trasformare in poco tempo in una vera e propria comunità dove la partecipazione, lo scambio di idee e la condivisione di strategie sono alla base di un progetto collettivo dove non conta più solo chi sei ma la Rete a cui appartieni.

Ed è così che grazie a Instagram e Facebook il seme della creatività e la voglia di condivisione oggi contano un profilo seguito oggi da oltre 9 mila followers dove le strutture e le candidature crescono ogni giorno.

Sono queste le cose che fanno grande il nostro Paese che da sempre è stato crocevia di incontri, scambi e relazioni e oggi, da Nord a Sud, dalle città alle colline.

Slowstayinitaly rappresenta la forza del turismo nostrano con piccoli soggetti che offrono beni preziosi e servizi di altissima qualità. A ritmo lento.

Queste le strutture che fino ad oggi compongono Slowstayinitaly:

Le Molina (a Massa e Cozzile, PI)

Ca Vermiglia (Bologna)

Podere San Bartolomeo  (Limite Sull’Arno, FI)

Look To (Torino)

Casa Aulivo (Caiazzo, CE)

Rocambola (Nogara, VR)

Domu Antiga (Gergei, SU)

Celeste Galeria (Mantova)

Lu Salconi (San Pasquale, SS)

Dimora di Campagna (Treviso)

L’Olivella (Palermo)

This is Home (Padova)

Casale Centurione Abruzzo (Manoppello, PE)

Valnascosta (Borgo San Pietro, UD)

La Casavecchia (Camisano Vicentino, VI)

Gioia House (Milano)

Valery Guest House (Genova)

Villino Rinaldi (Roma)

Casa Marzapane (Chieti)

I sette Coni (Ostuni, BR)

La serenata di Pietro (Taranto)

Mozzio Antica (Mozzio di Crodo, VB)

Indarsena (Portoferraio, LI)

Ca’ Muretta Relais (Bardolino, VR)

Casanita (Vieste, FG)

Pietra d’Acqua (Buti, PI)

Le Coeur Du Pont (Donnas, Val d’Aosta)

Assisi al Quattro (Assisi, PG)

Panfilo Farmhouse (Cellino Attanasio, TE)

Contatti

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