Piccolo Mondo Antico

 

Custodire la bellezza è un’impresa ardua e coraggiosa, una scelta che in Italia acquista un valore immenso, data l’infinita ricchezza del nostro patrimonio storico, artistico e culturale. Essere custodi di tanta bellezza significa farsi testimoni di una storia e di una narrazione da trasferire, di un’identità da valorizzare e di una memoria da tramandare.

Andrea Montini è uno dei custodi che il nostro territorio ha la fortuna di avere, proprietario del bellissimo Castello di Sarna, un gioiello storico proprio accanto al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi (nel comune di  Chiusi della Verna), dove la storia della sua famiglia si intreccia indissolubilmente con quella del territorio e delle tanto visitate terre di San Francesco. Ed è questa storia, raccontata dalle tante testimonianze che costellano le pareti del castello (quadri, diplomi, benemerenze e fotografie), a rappresentare essa stessa una storia di accoglienza: si narra infatti che da tempi immemori palazzo Montini ospiti una “camera dei frati” destinata ad accogliere i frati in pellegrinaggio verso il  vicino Santuario della Verna.

La mia famiglia è presente qui a Sarna da 13 generazioni, dall’inizio del 1500. E’ un posto particolare, con l’identità marcata del borgo medievale fortificato, luogo di silenzio e di pace, immerso in una campagna ancora incontaminata, con i pochi abitanti, fissi o stagionali, fortemente legati al territorio.

L’attività ricettiva, seppur in forma diversa, inizia negli anni ’70 con i miei genitori (il padre, Enrico Montini classe 1914, venne addirittura decorato dal Presidente della Repubblica, con medaglia al merito della cultura e dell’arte, per i suoi numerosi interventi di recupero del borgo di Sarna e dei ruderi del castello di Chiusi della Verna) e successivamente la gestione passa a mio fratello e me e nel 2000, dopo avere ereditato la proprietà, decido di occuparmene direttamente.

Sarna è un borgo millenario fuori dal tempo, incastonato tra il verde delle foreste che lo circondano. Dalla struttura tipicamente toscana, tutta in pietra con le arcate a cavalcavia, solai in legno, pavimenti in cotto, tetti con tegole e coppi, l’offerta ricettiva del  castello di Sarna si compone di 5 appartamenti di cui il palazzo padronale (Palazzo Montini) e 4 appartamenti, ricavati dalle case coloniche dentro il borgo, abbandonate dai contadini quando il richiamo alla modernità persuadeva la gente a muoversi in città, spopolando cosi borghi e campagne, oltre ad un giardino panoramico alcune sale per piccoli eventi.

Le abitazioni, attraverso i loro arredi e corredi, ci raccontano la storia della famiglia Montini, nonché un pezzo di storia italiana. Le vicende pubbliche e quelle private infatti si intrecciano tra loro ed emergono con carattere fra gli appartamenti del castello. Per questo Andrea non perde occasione di mostrare agli ospiti i locali storici come l’antica cantina, la piccola chiesa parrocchiale e la casa padronale, dove la narrazione dei secoli passati si riflette anche dai piatti antichi di Ginori, dalle posate di Christofle, dei tovagliati antichi , dagli storici calici e candelieri che caratterizzano l’accoglienza e l’atmosfera di queste mura storiche.

Il castello di Sarna si differenzia dalle altre strutture presenti in Casentino per la sua autenticità e identità che siamo riusciti a preservare nel tempo, nonostante i vari e necessari interventi di restauro. Per noi è una grande responsabilità e un grande onore cercare di mantenere inalterata la storia di questo luogo e raccontarla affinché duri nel tempo. Lavorare nel mondo dell’ospitalità mi coinvolge anima e corpo e la soddisfazione più grande è trasmettere agli ospiti lo spirito e l’anima del borgo, mostrando i vecchi carri agricoli, la cantina con le botti antiche e i tini ancora intatti, strumenti di lavoro quotidiano del tempo che fu.

Tutto racconta di un passato lontano, perfettamente riadattato al presente secondo comfort e stili contemporanei e Andrea, con la sua passione e dedizione, contribuisce a mantenere immutato lo splendere di questo  borgo antico nel quale la narrazione orale e la bellezza sono i protagonisti di un’ospitalità che attraversa la storia, di stagione in stagione.

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