Le Stanzìe, la memoria della terra

La storia della masseria Le Stanzìe è una storia tanto lunga quanto incredibile perché, come tutte le storie incredibili, è la naturale evoluzione di un sogno. 

Siamo nel 1980 in Salento, nei pressi di Supersano, un piccolo borgo dal nome fantastico a metà strada tra Gallipoli e Otranto. E qui, un giovane quasi ventenne di nome Donato Fersino decide, insieme agli amici di sempre, di dar vita alla “Cooperativa agricola Terra e Vita”. Sono gli anni in cui la gran parte dei suoi coetanei scappa dalla campagna per cercare fortuna in città mentre Donato intuisce che il suo futuro sarà per sempre legato alla terra. Ed proprio nel terreno scelto per avviare i lavori agricoli, che si trova un possente rudere abbandonato che oggi si chiama Masseria Le Stanzie.

Gli anni passano e la fatica della terra contribuisce a sbiadire i sogni dei giovani agricoltori, ma non quelli di Donato che, nel tempo libero, comincia a restaurare il vecchio casale.

Come spesso accade in Italia, ci sono luoghi che risorgono a nuova vita dopo anni di abbonando per ritrovare uno splendore inatteso ed è così anche per Le Stanzie, masseria cinquecentesca tra le più antiche del Salento.

Le statio, da cui l’agriturismo prende il nome, erano le stazioni di sosta lungo le strade romane. Già nel ‘700, infatti, Supersano rappresentava un importante crocevia economico e religioso e questa antica costruzione fungeva da ricovero per i pellegrini, i viandanti e i mercanti che andavano e venivano lungo la vecchia strada dell’olio che univa la costa Adriatica con quella Ionica. Alla masseria si fermavano per trovare pace e ristoro.

E oggi come allora, la gente sente la necessità di fermarsi, di “stanziare” e prendersi del tempo per sé nella pace assoluta di un paesaggio agricolo fuori dal mondo.

Qui, alle Stanzìe, immersa nella natura salentina e nei colori sempre vivi della campagna, si respira la lentezza e l’autenticità delle cose semplici ma essenziali che sono quelle che durano in eterno. Ed è quella semplicità e quella lentezza di un tempo che ci caratterizza ancora oggi. Gli ospiti si sentono a casa e parte integrante di un pezzo di storia, la nostra. Così ci racconta Federica che, insieme al padre Donato e all’intera famiglia, non perde occasione di narrare questa affascinante storia agli ospiti della masseria.

Ed è proprio questa la nobile missione dell’azienda: preservare la memoria storica, i valori della civiltà contadina e la difesa dell’eredità del passato dove i contadini erano – e che qui continuano ad essere – i custodi di questa ricchezza. 

Oggi, in queste stanze secolari e pregne di vita vissuta, ai viaggiatori raccontiamo la nostra storia che si intreccia con la grande Storia del paese e del Salento. Sin dall’inizio la missione di mio padre, che poi è diventata quella di tutti noi, è stata quella di mantenere viva l’identità del territorio salentino. Raccontare la storia della masseria e del massaro, della sua gente, il sacrificio vissuto tra queste mura e di chi, tantissimi anni fa, pur non sapendo né leggere né scrivere, ha saputo dar vita a una ricchezza incredibile in grado di attraversare i secoli e di essere trasferita, racconta Federica con orgoglio.

Perché il Salento è anche questo, non solo spiagge spettacolari, acque cristalline e sabbie bianche; ma un territorio con un passato millenario e con un bellissimo vissuto da raccontare.

Oggi la masseria si sviluppa su una superficie di 1000 metri quadri e comprende i luoghi di produzione dell’olio, del pane, del formaggio, gli essiccatoi, i forni antichi, le aie, i cortili, le 10 camere dedicate all’accoglienza e lo spazio interno ed esterno del ristorante. Sono ambienti originari che custodiscono la storia e le tradizioni del luogo e che, di arco in arco e di mattone in mattone, definiscono i confini tra il presente e quel passato sempre vivo in quella che oggi è diventata una delle principali attrattive culturali e architettoniche di queste campagne salentine.

Anche la vocazionale iniziale di Donato è rimasta fedele all’intento iniziale: dal grano Senatore Cappelli alla pasta fatta in casa, dagli ortaggi alle farine, dal pane al formaggio, dai vigneti agli uliveti, tutto è prodotto in azienda e servito direttamente nei genuini piatti serviti al ristorante. E anche a tavola, semplicità e autenticità si traducono in valori da preservare e riscattare.

La Puglia, il Salento, ma così come l’Italia intera, è l’unico luogo al mondo in cui ogni singola strada, ogni piazza, ogni paese porta con sé una storia unica e incredibile che merita di essere narrata. Storie di donne e uomini che hanno reso l’Italia il paese più bello del mondo. L’accoglienza è qualcosa di incredibilmente italiano, forse qualcosa di innato e quando saremo tornati alla normalità, dopo questo momento così assurdo e particolare, avremo ancora più bisogno di normalità. 

Leggendo qualche recensione che si trova online, i clienti scrivono che il vero patrimonio delle Stanzie è proprio la ricchezza umana che la famiglia riesce a trasmettere ai visitatori. Anche Donato viene descritto dagli ospiti più come un filosofo che “vibra di sentimento” piuttosto che come un semplice host. Oggi Federica e la sua famiglia festeggiano 40 anni di attività, un percorso del tutto inaspettato quando Donato all’epoca cominciò il restauro della masseria. Ora quel sogno è più vivo che mai.

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