Un monastero contemporaneo per vivere un'esperienza "digital detox"

Il suono di un’antica campana, lo scrosciare dell’acqua versata da una vecchia brocca d’argilla, il calore delle tante candele accese che rassicurano e scaldano il cuore e, all’alba, quel meraviglioso profumo del pane appena sfornato. In sottofondo, i canti gregoriani che rompono il profondo silenzio di questo luogo incantato. Una dimensione altra, ancestrale, autentica, nella quale l’ospite viene invitato a lasciare sull’uscio tutto il superfluo per riconnettersi all’essenziale, a sé stessi, alla natura e al cosmo circostante.

A pochi chilometri da Orvieto, nel cuore dell’Umbria, polmone verde d’Italia, sperduto fra la macchia e raggiungibile solo da strade sterrate si trova l’Eremito, un gioiello architettonico rimasto inalterato nel tempo ma che oggi risplende sotto altre vesti. Un progetto ambizioso perfettamente riuscito che, in chiave contemporanea, rende omaggio alla vita spirituale monastica di un tempo.

L’Eremito è uno dei primi luxury hotel (4 stelle) al mondo pensato e dedicato a viaggiatori solitari (ma non solo) che cercano un’esperienza sensoriale unica, un soggiorno “digital Detox” in grande stile, un viaggio slow ancora più lento.

Disconnettersi deliberatamente dal mondo moderno per riconnettersi a sé stessi è questo l’incoraggiamento sincero dell’Eremito per perdersi in un viaggio nel viaggio, tra solitudine, quiete, suoni e colori della natura, per rigenerare anima e corpo dai frenetici ritmi della quotidianità. Qui non c’è televisione, niente frigo bar, niente aria condizionata e poco copertura per il telefono ma 3000 ettari di foresta a compensare il tutto.

L’idea nasce qualche anno fa da Marcello Murzilli, nome noto nella moda nazionale (poco più che ventenne fondò El Charro, storico marchio italiano d’abbigliamento) che, al culmine del successo, molla tutto e, spinto dal richiamo della libertà, prende il largo via mare con il  suo Cheone, una storica e bellissima imbarcazione a vela.

Probabilmente fu proprio il mare a ricongiungere Marcello verso una dimensione più umana, quell’elemento primitivo in cui la privazione diventa ricchezza e quella condizione di essenziale si traduce in liberà. Dopo tanto navigare, atterra in Messico e dà vita uno degli eco resort più rinomati al mondo, un hotel di lusso costruito su palafitte di legno e fango: minimale, estremo, puro ma perfetto.

Dopo qualche anno, rientra  in Italia e trova in Umbria il suo posto nel mondo.

A chi mi chiede, dopo una vita passata in mare, come abbia fatto a rinunciare al blu dell’oceano, rispondo sempre che per me questo è il mio oceano, il mio oceano verde, fatto di alberi ruscelli e arbusti; le sue onde sono proprio i dorsi delle verdi colline boscose che circondano il nostro Eremito.

Trascorre 4 anni a ristrutturare l’eremo quasi diroccato e grazie ad un attento e prezioso lavoro di restauro, ne recupera la struttura mantenendo inalterata la dimensione mistica del luogo e l’identità degli spazi. La cena viene servita nel Refettorio, consumata in silenzio, rigorosamente vegetariana o vegana, bio e con prodotti dell’orto. Nelle celluzze si dorme: sono le antiche celle utilizzate dai padri eremiti che oggi diventano camere con letto alla francese e bagno privato, austere ma estremamente curate ed accoglienti. Una sala yoga attrezzata e un’area relax interamente scavata nella roccia, dotata di due bagni un bagno a vapore con sedute e pareti in pietra, sono il luogo ideale per rilassarsi e ritrovarsi. Per rimanere finalmente in silenzio.

Avevo girato tutto il mondo e mi ero messo in testa l’idea di creare l’Hotel di lusso che non esisteva: e il vero lusso per me, oggi come allora, era proprio quello di riscoprire e riassaporare il gusto antico dell’essenziale, tipico del passato, quando ad illuminare le notti c’erano solo la luna e la fioca luce delle candele.

Nulla è lasciato al caso all’Eremito, l’eremo laico in cui l’uomo e la natura si riconnettono in un equilibrio perfetto per ritrovare quell’armonia ancestrale perduta e quel benessere necessario.

Eccoli qua i lussi del Terzo Millennio: Ecologia, Tecnologia e Spiritualità, ognuno nel rispetto dell’altro.

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